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INCOMODO > Un po’ di silenzio (DLX. Ed. 2021)
10,00€
E’ disponibile “Un po’ di silenzio Deluxe Edition”: edizione speciale dell’album d’esordio degli Incomodo, con all’interno quattordici tracce (tre brani in più rispetto alla prima pubblicazione del 2013). Il track by track:
Mescalina: è il brano d’apertura del disco. Come un mantra ripete disperatamente una sola frase volta ad invocare un Dio che non può esistere, capace di garantire la libertà in ogni sua forma “Cerco un Dio disabile per me che non abbia le mani su di me”.
Un Po’ di silenzio: Questa canzone da il titolo all’album ed è un invito a fare silenzio con parole e pensieri in quanto capaci di creare inutile rumore e confusione: elementi poco utili al benessere della persona. Nella canzone vengono rappresentati il rumore e alcuni suoi effetti.
L’ignavo: nella canzone si parla di una persona fragile, vittima del peso sociale, che subisce un appiattimento tale da spegnere ogni sua spinta creativa e capacità critica fino al punto di non avere più voglia di scegliere, lasciandosi vivere.
Sensi di colpa: Primo singolo estratto dall’album. È l’espressione del conflitto interno tra istinto e razionalità. Conflitto che ci dilania e poi ci abbandona nell’eterno dubbio tra ciò che è bene e ciò che è male, lasciando un vuoto non colmabile ma fertile.
In fede, infame: il titolo è una firma alla fine di una dichiarazione. A parlare è un cinico oramai convinto che la cosa più giusta da fare sia calpestare il prossimo. Ma nella seconda strofa accade qualcosa… forse una “crisi mistica”?
Alice: canzone nella quale si cerca conforto per un amore non corrisposto. “Fredda e in me la sua cenere. Lo spirito di un filo d’argento veglierà su di me” *.
* riferimento alle proprietà dell’argento e la sua capacità di essere particolarmente duttile e fragile quanto più viene ridotto a un filo.
Ora non mi va: cerchiamo sempre di darci una spiegazione sul perché dei nostri stati d’animo ma il mondo delle nostre sensazioni ed emozioni è incomprensibile e senza risposte esaustive. Talmente stanchi delle nostre domande e delle risposte sempre opinabili non ci va più di interrogarci e di sapere se un motivo a tutto questo c’è.
È andata così: circondati dal buio eterno dobbiamo alimentare la nostra fiamma per farci luce e irradiare, mantenendola viva con sogni, sana illusione, altruismo e rispetto per la vita.
Luen: è il rimprovero del figlio al padre, vivo e presente solo nei ricordi.
Sai, ti dirò…: L’esistenza non è perfetta e stride. E se esiste Dio il suo buon senso è discutibile.
Miyagi’s little tree: il protagonista di questa canzone desidera essere il bonsai del celebre maestro Miyagi per essere accudito e curato con amore e dedizione.
Giuda: Giuda Iscariota viene descritto come un paranoico che a causa di un’interpretazione sbagliata di una risata di Gesù (suo partner) si sente tradito e per vendetta a sua volta lo tradisce regalandolo alla morte. Anche in questo caso, al di là della storia di blasfema fantasia, al centro del tradimento ci sono limite/miseria umana e fragilità.
Un figlio di Dio: canta il rifiuto di tutti gli atteggiamenti autodistruttivi e anticonservativi che l’essere umano “quasi” per sua natura tende ad avere. Emblematico è il ritornello “Rinnego il sangue che muore in me”. In qualche modo questa canzone è un inno alla vita, alla passione, alla creatività.
Ssshhh!: è il brano che chiude l’album. Canzone di pochi secondi costituita da rumori più che da suoni; l’intenzione della band è quella di riprodurre un piccolo ambiente fatto di angoscia e desiderio del silenzio rappresentando il caos, il bias e l’errore sistematico.